Grafologia italiana di Padre Girolamo Moretti

E’ soprattutto nel secolo scorso che si giunge ad una piena legittimazione della validità della grafologia e della sua profondità di indagine sulla personalità umana. Ciò avviene perché in molti paesi, soprattutto europei, emergono grandi studiosi i quali, spesso anche senza conoscersi vicendevolmente, individuano simili principi fondamentali di interpretazione psicologica del gesto grafico. In Italia spicca l’eccezionale figura di un frate francescano, Girolamo Moretti (1879-1963), che a pieno titolo viene considerato il fondatore della grafologia italiana. Dotato di straordinaria intuizione psicologica e dedicando la sua vita allo studio e interpretazione della scrittura, Moretti dapprima individua i segni grafologici descrittivi della psiche umana, e poi consequenzialmente li organizza in un rigoroso metodo di indagine psicologica. La grafologia morettiana – così anche viene chiamata la grafologia italiana – concorda con gli assunti di fondo dei principali capiscuola esteri, ma si distingue in maniera originale per avere sempre considerato l’individuo nella sua unità psicosomatica e costante interazione e reciproca influenza tra la psiche e il corpo. E ciò non è differenza di poco conto. Se è vero che al tempo d’oggi è di pacifico possesso culturale una concezione olistica dell’essere umano che influenza il pensiero moderno non solo all’interno della psicologia, ma ad esempio anche della stessa medicina per la quale è sempre più importante agire non solo sul corpo, ma anche se non soprattutto sulla mente del paziente, così non avveniva, invece, a cavallo del fine ottocento – inizio novecento. La grafologia di Padre Girolamo Moretti è sempre stata, sin dalla sua nascita, l’unica grafologia davvero contemporanea della posterità. Questo è quanto accade in ogni disciplina scientifica quando i loro studiosi sono davvero uomini di genio: il loro pensare si differenzia sempre da quello stereotipato collettivo e, lentamente ma inesorabilmente, vince le resistenze e i pregiudizi dei contemporanei, per affermarsi nella propria verità intrinseca. Ne consegue che la grafologia morettiana è attualmente l’unica grafologia, nel panorama mondiale, che possiede all’interno del proprio metodo di indagine l’apparato segnico più adatto e valido per analizzare olisticamente la scrittura – così come ha sempre fatto il proprio caposcuola – alla stregua di una elettroencefalografia descrittiva dei suoi contenuti biotipologici, temperamentali, caratteriali, intellettivi e affettivi.