Cos’è la grafologia

La grafologia questa sconosciuta. Ogni persona sensibile e con un minimo di esperienza della vita sa bene che dal comportamento dei propri simili è possibile conoscere tanti tratti della loro personalità. Dal parlare pacato, esitante o precipitoso, dalla gestualità ripiegata su di sé come a proteggersi, o sicura, spavalda e a petto in fuori, oppure dal camminare pigro trascinante i piedi, o rapido e dinamico, tantissime sono le informazioni – veri e propri indizi – che permettono a chi sta ad essi attento, alla stregua di uno Sherlock Holmes o di un Tenente Colombo, di risalire alla personalità che ha prodotto quel comportamento. Tutto ciò riguarda quella che viene definita comunicativa non verbale, sempre infinitamente più espressiva e ricca di informazioni psicologiche rispetto a quella strettamente verbale. Abbiamo fatto queste premesse per intendere che, anche quando scriviamo, registriamo senza saperlo sulla carta non solo il nostro pensiero, il nostro desiderio di comunicare un contenuto a noi stessi o a un destinatario, ma anche la nostra intera personalità. Ciò perché anche lo scrivere è un comportamento espressivo dell’uomo, al pari di tanti altri indagabili psicologicamente, come ad esempio il camminare, parlare, ridere, giocare, ma con due principali differenze tanto preziose per il grafologo: – la prima è che scrivere è uno dei comportamenti in assoluto più complessi, e di conseguenza più ricco di informazioni-indizi psicologici, che l’uomo può compiere. Scrivere, infatti, significa innanzitutto pensare e comunicare, e ciò implica che tutto il nostro cervello è impegnato in questa attività. A titolo esemplificativo, qualora si facesse una Tomografia ad Emissione di Positroni (PET) al cervello di un individuo scrive, si evidenzierebbe una grandissima attività cerebrale. – la seconda è che mentre gli altri comportamenti hanno bisogno della contemporanea e immediata osservazione diretta per poi come svanire (a meno che vengano ad esempio filmati), il comportamento grafico resta registrato sulla carta anche per secoli e in qualsiasi momento il grafologo può analizzare la grafia tirandola fuori, anche dopo anni, dal cassetto della propria scrivania.

Ambiti di applicazione

Ciò che è proprio della grafologia è quindi la comprensione psicologica dell’essere umano, del suo vissuto, di ciò che ha formato il suo carattere e la sua intelligenza. Suo oggetto di studio è tutto ciò che l’individuo produce graficamente, dai primi scarabocchi fino alla scrittura dell’età adulta. Un suo primo ambito di applicazione riguarda lo studio dell’età evolutiva attraverso l’analisi dei primi segni grafici, degli scarabocchi e della scrittura dalla fase pre-calligrafica a quella post-calligrafica che coinvolgono il bambino dai primi anni di vita fino a tutto il periodo della scuola primaria inferiore e superiore. Comprendendo le attitudini e tendenze individuali, un secondo ambito di applicazione dell’analisi grafologica riguarda l’orientamento scolastico/universitario per la scelta del percorso di studi più adatto e consono alle qualità e abilità individuali, l’orientamento professionale per la scelta lavorativa più indicate per l’individuo, e infine la selezione del personale, ovvero il possibile ausilio la figura professionale del grafologo può svolgere per ditte e aziende. Cogliendo in maniera profonda le dinamiche affettive e motivazionali inconsce, un terzo ambito riguarda la sfera familiare, in cui riesce ad evidenziare le relazioni effettive e potenziali sia nella compatibilità e realtà di coppia, sia all’interno delle dinamiche familiari tra genitori e figli. Infine il quarto ambito, forse il più conosciuto, è quello peritale, inerente all’amministrazione della giustizia e alle relative perizie grafologiche, per l’accertamento dell’autenticità e/o paternità di mano di firme, cambiali, lettere anonime, testamenti, eccetera.

LUCIANO MASSI – TUTTI I DIRITTI RISERVATI