Jung e Moretti: La moralità e il fluire della scrittura

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Che il codice morale di un individuo non si possa conoscere è cosa risaputa. E viene anche da dire, per fortuna. Se così non fosse, non ci sarebbe libero arbitrio, la possibilità sempre insita entro l’essere umano  di abbassarsi verso la terra o di alzarsi al livello delle stelle.
Per lo psicologo svizzero Carl Gustav Jung  “la moralità non è un’invenzione, discutibile, di un ambizioso Mosé”, ma  fa parte del fluire naturale della libido, cioè dell’insieme dell’energia psicofisica dell’individuo,  che senza attriti o rigidità fanatiche si attiene fluidamente, vale a dire serenamente, alle leggi naturali che hanno permesso all’uomo di diventare umanità
Per il caposcuola della grafologia italiana Girolamo Moretti, la moralità può essere presente in maniera privilegiata nella grafia che egli chiama Fluida, cioè che “procede sul rigo senza contorsioni, senza storture, senza inciampi di sorta, come un fiume che scorre naturalmente nel suo alveo”.
E’ interessante osservare come vi sia concordanza tra gli assunti di due studiosi di due discipline diverse che, pur senza mai conoscersi vicendevolmente, concordano su tanti assunti di base sulla natura dell’uomo.
Per Jung infatti l’optimum della qualità di vita a cui ciascun uomo può e deve aspirare non è dalla parte dell’egoismo, ma è dalla parte dell’altruismo, in quanto corrispondente “all’incapacità di rinunciare alla gioia di procurare il bene del prossimo”.
Per Moretti la sanità dell’uomo è possibile solo se empaticamente l’individuo è capace di sentire e riconoscere se stesso nel prossimo.
Grafologicamente, il migliore requisito alla base di un possibile e retto codice morale consiste appunto nella grafia Fluida, che evita la statica pigrizia incurante del prossimo o l’eccesso di frenesia ansiosamente e nevroticamente preoccupata solo di se stessa.

Esempio di grafia con il segno Fluida di alto grado. Il movimento grafico è sciolto, scorrevole e naturale. E’ molto bello anche lo spazio esistente tra una lettera e l’altra, sinonimo dell’Io che empaticamente si apre verso il Tu.